Linea artistica che deriva da studi stilistici fin dagli anni ’70 con l’intento di rendere omaggio al sacrificio e alla fierezza della “Donna Sarda” e del suo cammino.

La linea si sofferma sulle donne che sino agli anni ’60 andavano al fiume a lavare i panni e prendere l’acqua lungo percorsi aridi e faticosi, sferzati dal maestrale e sotto il sole cocente.

Il Bucchero designa una particolare classe di ceramica etrusca, i cui antecedenti vanno individuati nell’impasto nero lucido di ascendenza protostorica. Si tratta infatti di una tecnica ceramica tra le più antiche, che ritroviamo in Sardegna sin dal prenuragico (2200-2000 a.C.) attestata da numerosi ritrovamenti archeologici in gran parte dell’isola.

Il colore nero è infatti l’effetto del tipo di cottura lenta in ambiente fortemente riducente: gli ossidi e gli idrossidi di ferro presenti nelle argille, si trasformano per riduzione in ossidi ferrosi e ferroso-ferrici.